venerdì 3 aprile 2020

RECENSIONE "le cronache di Narnia - il prinicpe Caspian"


Oggi doppia recensione, no non mi sono impazzita, solo che sto partecipando alla maratona di lettura su instagram e oggi ho terminato due libri, quindi doppia recensione. Dopo Harry Potter, torniamo nelle magiche terre di Narnia, con "il principe Caspian".

Trama:

TERRA 1941 - NARNIA 2303 La pacifica Narnia è stata conquistata dagli umani. Folletti, giganti, fauni e ninfe si sono nascosti, insieme agli animali parlanti, nel fitto delle foreste, fra gli alberi amici. Nel mondo degli umani nessuno parla di loro, nessuno vuole ricordare. Ma il giovanissimo Caspian, l'erede al trono, decide di guidare la riscossa del popolo nascosto. Al suo fianco, quattro ragazzi che un tempo erano stati i saggi sovrani dell'antica Narnia. La battaglia è aperta…

La mia recensione:

Sono finalmente nelle terre di Narnia, e credo, proprio come Lucy, che non vi tornerò prima di qualche tempo. Quando sarà il momento e Aslan mi chiamerà, ci tornerò. Il motivo? Sono rimasta stranamente delusa. Il quarto capitolo della saga è da sempre stato il mio preferito, sia come libro, sia come film. Eppure, credo che sia cambiato qualcosa in me, in questi anni. La crescita, probabilmente, mi ha fatto rivalutare un romanzo che, a mio avviso, è sempre stato uno dei miei preferiti.
In questo capitolo conosciamo Caspian X, re di Narnia. Le vicende si svolgono un anno dopo la fine del secondo libro - "il leone, la strega e l'armadio" - almeno nel nostro mondo, perché a Narnia sono passati 1300 anni da quando Re Peter, la Regina Susan, Re Edmund e la Regina Lucy sono andati via da Narnia. Il tempo scorre in modo completamente diverso, se un anno, appunto sono 1300 anni, non capisco come nel successivo libro "il viaggio del veliero" passano solo 3 anni... c'è qualcosa che non quadra, ma va bene.
Lo stile di scrittura è semplice, e se questa cosa l'ho molto apprezzata ne "il cavallo e il ragazzo", non posso dire lo stesso per questo romanzo. Alcuni dialoghi mi hanno fatto scendere il latte alle ginocchia, però durante le elementari ne conservo un bellissimo ricordo. Ma non credo che lo rileggerò più. Il tempo per questo libro è giunto al termine. Quando mi verrà la voglia mi riguarderò il film.


VOTO:
4/5 STELLE


Ci vediamo alla prossima recensione,
Marts

RECENSIONE "Harry Potter e l'ordine della fenice"

Ciao ragazzi,

Oggi vi parlo di Harry Potter e l'ordine della fenice, terminato proprio oggi. La recensione contiene spoiler, anche se dopo tutti questi anni non è che lo consideri poi più di tanto spoiler. Ma rispetto le decisioni altrui e quindi, da brava fangirl quale sono, avverto tutti gli avventori del mio blog.
Buona lettura!

Trama:

Il quinto anno a Hogwarts si annuncia carico di sfide difficili. Harry non è mai stato così irrequieto: Lord Voldemort è tornato. Che cosa succederà ora che il Signore Oscuro è di nuovo in pieno possesso dei suoi terrificanti poteri? Al contrario di Silente, il Ministro della Magia sembra non prendere sul serio questa spaventosa minaccia. Toccherà a Harry organizzare la resistenza, con l'aiuto degli amici di sempre e il tumultuoso coraggio dell'adolescenza.

La mia recensione (SPOILER ALERT):

Che dire, questo romanzo chiude un cerchio perfetto. Risponde alla maggior parte delle domande che durante il corso dei romanzi precedenti erano state sollevate.
"L'ordine della fenice", infatti, raggiunge vette inaspettate. Lungo, forse in maniera eccessiva, eppure è riuscito a raggiungere vette altissime.
"Sirius aveva rischiato tutto, sempre, per vederlo, per aiutarlo...se non era riapparso quando Harry aveva urlato il suo nome come se la sua vita ne dipendesse, la sola spiegazione possibile era che non poteva..."
Un libro di 800 pagine, che grazie ai tanti colpi di scena, alle mille avventure ed agli importanti segreti svelati, di sicuro non annoia e non appesantisce il lettore, anzi continua a entusismarlo, a incentivarlo nel continuare la lettura, per poi accorgerti che sei giunto alla fine del romanzo. Ed ecco quel senso di vuoto che ti rimane quando concludi una storia strabiliante.
Il momento più toccante e commovente è sicuramente quando Silente dichiara a Harry tutto il suo affetto, dopo che il ragazzo ha dovuto affrontare il suo immenso dolore per la perdita di Sirius: Silente gli racconta della profezia e cerca di rassicurarlo, dicendogli che quello successo non è colpa sua, lo scagiona e fa ricadere tutto l'accaduto su se stesso, scoprendo così un punto debole per Voldemort.
Harry cresce, e come tutti gli adolescenti diventa più scontroso e polemico. Questo è il libro dove si scava più in profondità nell'animo di Harry, il quale vive le numerose esperienze che aumenta solo ulteriormente la frustrazione di Harry.

VOTO:
5/5 STELLE 

domenica 29 marzo 2020

RECENSIONE "Parigi è sempre una buona idea"



Ciao ragazzi,

Sono giunta alla fine di questo Toneo Tremaghi, gentilmente offerto da @guforeadathonitalia e la prova prevedeva un romanzo che avesse un mistero da risolvere. Vi lascio alla trama del romanzo e dopo alla mia recensione.


Trama:

     A Parigi, in rue du Dragon, nel cuore di Saint-Germain-des-Prés, ci si può imbattere in un piccolo negozio con una vecchia insegna di legno e, dentro, mensole straripanti di carta da lettere e bellissime cartoline illustrate: la papeterie di Rosalie Laurent. Talentuosa illustratrice, Rosalie è famosa per i biglietti d’auguri personalizzati che realizza a mano. Ed è un’accanita sostenitrice dei rituali: il café crème la mattina, un buon bicchiere di vino rosso dopo la chiusura. I rituali aiutano a fare ordine nel caos della vita, ed è per questo che, per il suo compleanno, Rosalie fa sempre la stessa cosa: sale i 704 gradini della Tour Eiffel fino al secondo piano e, con il cuore in gola, lancia un biglietto su cui ha scritto un desiderio. Ma finora nessuno è mai stato esaudito. Tutto cambia il giorno in cui un anziano signore entra come un ciclone nella papeterie. Si tratta del famoso scrittore per bambini Max Marchais, che le chiede di illustrare il suo nuovo libro. Rosalie accetta felice e ben presto i due diventano amici, La tigre azzurra ottiene premi e riconoscimenti e si aggiudica il posto d’onore in vetrina. Quando, poco tempo dopo, un affascinante professore americano, attratto dal libro, entra in negozio, Rosalie pensa che il destino stia per farle un altro regalo. Ma prima ancora che si possa innamorare, ha un’amara sorpresa: l’uomo è fermamente convinto che la storia della Tigre azzurra sia sua…


La mia recensione:

     Allora da dove comincio? Ho sclerato, e pure parecchio. Ho fatto un salto nel passato e sono tornata adolescente, quando parlavo con i libri. L'ho trovato molto divertente. Certo, anche questo romanzo ha le sue pecche, come per esempio la carenza  delle descrizioni dei luoghi. Mi sarebbe piaciuto molto di più se Nicolas Barreau si fosse fermato un po' di più a descrivere Parigi, anche perché, seguendo i protagonisti è come se l'avessi visitata anche io ma di sfuggita. Durante la prima parte del romanzo si parla delle morti che i tre protagonisti hanno affrontato nel corso della loro vita, tutte perdite molto importanti che, ahimè, sono state affrontate con estrema superficialità. Lo stile di scrittura è già di per sé molto semplice e scorrevole, cosa che apprezzo in un romanzo simile, tuttavia proprio perchè nelle ultime pagine è riuscito a farmi salire un groppo alla gola,  sono rimasta delusa dalla descrizione dei sentimenti dei personaggi. 
     Alla fine, come era facilmente prevedibile, il lato amoroso ha prevalso, ma tutto sommato ho apprezzato che prima che ciò accadesse siano riusciti a risolvere il mistero che aleggiasse intorno alla Tigre Azzurra.
     Un altro punto a suo sfavore è il finale, troppo affrettato, come se l'autore dovesse andare ad una cena e stesse facendo tardi. Gli ultimi tre capitoli sono stati di una confusione disarmante, però non è successo niente che un lettore non si sarebbe aspettato.

VOTO:
4/5 STELLE




mercoledì 25 marzo 2020

RECENSIONE LE CRONACHE DI NARNIA - IL CAVALLO E IL RAGAZZO



Trama:

     TERRA 1940 - NARNIA 1014 «Come vorrei che potessi parlare, amico mio.» Shasta non poteva immaginare che rivolgendosi così a un cavallo, ne avrebbe avuto risposta. Ma Bri ha il dono della parola perché viene da Narnia, terra felice da cui è stato rapito e a cui vuole tornare. La stessa terra che Shasta desidera esplorare da sempre. Comincia così un viaggio fitto di insidie, avventure e nuovi amici, che sarà per loro una prova di cuore, coraggio e saggezza.

 La mia recensione:

     Ho sempre avuto un rapporto abbastanza particolare con la saga di Narnia. Anche in questo caso, ho iniziato a leggere i libri in età adulta, ma a differenza di Cuore d'inchiostro non me ne pento affatto. Per quale motivo? Semplice, non avrei mai carpito tutti i messaggi nascosti, la morale che ruota attorno a questa saga avvincente. Lo stile di scrittura è anche qui abbastanza semplice, d'altronde lo stesso Lewis lo aveva ribadito più volte, perché questa saga è pensata appositamente per l'infanzia. Eppure ogni volta che leggo un finale di un libro delle Cronache di Narnia, una scia di brividi mi percorre la schiena, vengo catapultata nell'epicità di questi meravigliosi scritti.

     In questo romanzo - il cui titolo originale è The Horse and his Boy -, Lucy, Edmund, Susan e Peter (anche se quest'ultimo non compare), sono da contorno. I veri protagoisti sono Bri, un cavallo parlante di Narnia, e un ragazzetto di Nome Shasta. Quest'ultimo deve assolutamente fuggire dal capanno nel quale il suo padre adottivo lo aveva reso alla pari di uno schiavo, mentre Bri anch'esso reso schiavo, vuole tornare a tutti i costi a Narnia.

     Si narra di un vero e proprio viaggio dell'eroe, in cui i protagonisti hanno una crescita personale. Al loro viaggio si uniranno anche una nobile fanciulla di nome Aravis, della stessa (nonché indefinita) età di Shasta, proveniente dal regno di Archen e della sua puledra Uinni. Anche loro sono in fuga, in quanto la giovane se restasse a casa del padre verrebbe costretta a sposare un uomo molto in lù con gli anni. E così il loro cammino si intreccia con quello di Bri e Shasta.

     Ho trovato avvincente e molto scorrevole il romanzo, dopotutto non mi aspettavo diversamente da Lewis. La semplicità che riesce a catapultarti nel libro. I buoni propositi ci sono tutti, dopotutto. Una coppia di protagonisti in fuga, due animali magici (a modo loro), una guerra da combattere. E poi l'ambientazione, Narnia che vive nell'eterna epoca Medievale. Affascinante, libera, un mondo fuori dal mondo. Perché i regni vicino Narnia un principe troppo presuntuoso si sta preparando per conquistare Narnia, e fare della Regina Susan sua moglie.

      Non voglio raccontarvi nient'altro, perché altrimenti spoilero. Al momento lo colloco al secondo posto, il mio preferito resterà sempre Il principe Caspian, e adesso corro a guardarlo!

VOTO:
4,5/5 stelle (l'assenza di Peter in battaglia si è fatta sentire!) 



sabato 21 marzo 2020

RECENSIONE CUORE D'INCHIOSTRO



Trama:

Meggie ama i libri. E li ama moltissimo anche il padre Mo, che però rifiuta di leggerli a voce alta. Se lo facesse, infatti, porterebbe la vita nei libri e i personaggi dei libri alla vita. In una notte crudele lesse "Cuore d'inchiostro" e un malvagio signore dal cuore nero, Capricorno, si liberò dai lacci delle parole per materializzarsi nel suo salotto. In quell'attimo fatale accadde anche qualcosa di più grave: la moglie di Mo scomparve per sempre tra le pagine del libro. E ora il perfido Capricorno cerca Mo per piegare i suoi poteri a perfidi scopi...



La mia recensione:

Era il lontano 2008 quando vidi per la prima volta “Inkheart – la leggenda di cuore d’inchiostro”. E quando il film finì mi ripromisi di leggere al più presto il libro. Sono passati 12 lunghi anni e finalmente ho mantenuto la promessa. Che dire se non che questo romanzo è fatto per i lettori. Sì perché tra i protagonisti abbiamo un rilegatore di libri, una ragazzina che porta sempre con sé una cassetta piena zeppa di libri, una donna che vive in una villa completamente circondata da libri e dei personaggi usciti da un romanzo ormai fuori stampa.

Ho trovato “Cuore d’inchiostro” un libro molto  coinvolgente e scorrevole, che fin da subito è riuscito a catturarmi fra le sue pagine. L’autrice, Cornelia Funke è riuscita a farmi catapultare nel romanzo grazie al suo stile semplice e conciso, mostrandomi le scene descritte proprio come le avevo viste nel film. Certo, vi sono nette differenze, soprattutto nel finale in cui vi sono delle storpiature, tuttavia mi è piaciuto molto di più questo rispetto a quello del film. Sicuramente non l’ho apprezzato a pieno come avrei fatto magari fino a quattro, cinque anni fa, difatti se siete dei giovani lettori sono certa che lo apprezzerete molto di più.

Per certi versi, lo stile semplice mi ha ricordato molto quello della Rowling nei primi romanzi di “Harry Potter”, perché entrambi narrano le vicende dai punti di vista di ragazzini. E la protagonista di “Cuore d’Inchiostro” non dico che ha vissuto una storia analoga a quella di Harry, ma senz'altro il senso di giustizia me lo ha ricordato parecchio. 

I personaggi sono la cosa più interessante che possiate trovare, sia i buoni che i cattivi. C’è stato un bel mix di tutte le fasce d’età tra i vari protagonisti del romanzo; d'altronde i cattivi non sono da meno, visto che sono abbastanza spietati e subdoli. Il mio personaggio preferito è Maggie, e non perché sia la protagonista indiscussa del romanzo, ma perché ho provato molta empatia con lei. Il suo senso della giustizia, la sua passione per la lettura, il lato curioso, il rapporto di gelosia che ha nei confronti del papà – quell'attaccamento morboso che i ragazzini di 12 anni di solito non hanno, almeno di questi tempi – e da quello che ha lasciato presagire il finale, anche la passione per la scrittura. Insomma, in altre parole: me! Non vedo l’ora di leggere i seguiti “Veleno d’inchiostro” e “Alba d’inchiostro” che mi stanno già aspettando nella libreria!

Voto Goodreads 5 stelle

mercoledì 4 dicembre 2019

RECENSIONE FROZEN 2 - IL SEGRETO DI ARENDELLE






TRAILER FROZEN 2 - IL SEGRETO DI ARENDELLE

RECENSIONE

ALLERTA SPOILER

Ciao a tutti amici, eccomi tornata dopo... un casino di tempo a fare una nuova recensione su un film che sta facendo chiacchierare parecchio in questo momento. Da come avete potuto leggere dal titolo, sto parlando di Frozen 2 - il segreto di Arendelle. Ora, se avete visto il film siete i benvenuti; se non lo avete visto non vi preoccupate perché ve lo racconto io!

Il film si apre come sempre con il sottofondo frozeniano e che a me, come a chiunque suppongo, ha fatto venire i brividi. La scena che ci troviamo davanti è un flashback, che ci riporta a quando Anna ed Elsa erano ancora piccine picciò, i genitori erano ancora in vita e tutti vivevano felici e contenti. Il padre, Re Agnar per metterle a dormire racconta loro una storia su come il regno di Arendelle e la tribù dei Northuldra, fondamentalmente dei naturalisti, che però richiamano anche molto popolazioni vichinge, quando lui era ancora un giovane principe, avesse accompagnato suo nonno in visita da questo popolo che viveva a stretto contatto con la natura e la sua magia. 

Però a causa di un disguito entrarono in conflitto, l'allora Re Runeard morì per un incidente e Agnar si ritrovò al suo risveglio Re di Arendelle. Però, e c'è sempre un però, il ragazzo era stato messo in salvo da qualcuno, non si capisce chi, c'è del mistero dietro la salvezza del principe. Ve lo rivelo più avanti. Quindi, la storia si conclude così, fino a quando sua moglie, la Regina Iduna, canta alle bimbe la canzone della buonanotte. Canzone bellissima, che mette i brividi, e di cui vi lascio subito il link, per farvi rendere conto di cosa stiamo parlando.

il fiume del passato 

Ecco, ora che avete capito di cosa sto parlando, diciamo che non è esattamente la ninnananna che canterebbe una madre ai propri pargoli, ma grazie a Frozen, ora tutte le bambine cresceranno con una ninnananna inquietante!

Una panoramica del paesaggio di Arendelle ci porta ai giorni d'oggi, in cui Elsa è tormentata e inizia a sentire una voce misteriosa. Così, di punto in bianco, senza un apparente motivo, dopo anni e anni di tranquillità assoluta. Okay, accettiamolo per buono. Non si capisce come, risveglia i quattro elementi (aria, acqua, fuoco e terra) che si scagliano su Arendelle, così tutto il reame è costretto a fuggire. 

 

Gran Papà rivela loro che Arendelle è in pericolo e quindi deve essere compiuto il tanto atteso "viaggio dell'eroe", che però io non ho percepito quasi per niente, sono sincera. E non venitemi a dire che Olaf che inizia a sparare minchiate a raffica come Ciucchino vale come viaggio dell'eroe perché vengo a linciarvi. 

Riescono ad attraversare la foresta incantata grazie ai poteri di Elsa (tanto per cambiare) e senza nessuna difficoltà. OKAY, ACCETTIAMOLO PER BUONO. Così, le nostre eroine, accompagnate da Olaf e Sven (Ah, ci sta anche Kristoff che vi giuro, in questo film è stato di un'antipatia tremenda, e a cui hanno ritagliato un videoclip all'interno del film che sembra stato girato negli anni '80, santa pace!).

Elsa riesce a dominare lo spiritello del vento e a guadagnarsi la fiducia dei Northuldra, che riconoscendo lo scialle appartenuto alla madre di Elsa e Anna, in quanto presenta dei disegni tipici del loro popolo, fanno due più due e arrivano alla conclusione che loro hanno metà discendenze northuldriane. Dopo pochissimo, vengono attaccati dallo spirito del fuoco, che altro non è che una lucertolina carinissima che appena avverte il minimo pericolo inizia ad infuocare tutto quello che gli capita a tiro. Però Elsa salva la situazione, adottando anche l'esserino dagli occhioni enormi.

Ecco che le due ragazze si allontanano da Kristoff, in seguito al mancato attacco da parte dei giganti di pietra che, sentendo i poteri di Elsa, si sono avvicinati un po' più del previsto al villaggio. Intanto il povero Kristoff  era andato a preparare la proposta di matrimonio per Anna con le renne. Tutto molto divertente, la canzone super trash. Kristoff rimane con i Northuldra, mentre Anna ed Elsa scoprono il relitto dei genitori. Infatti sembra che i sovrani fossero andati in cerca di risposte per i poteri misteriosi di Elsa. Avevano provato ad avvicinarsi ad Ahtohallan, un'isoletta sperduta in mezzo al mare completamente fatta di ghiaccio, da cui derivano tutti quanti i poteri. Interessante vero? Peccato che in questa isoletta non ci sia assolutamente nulla. E la voce che Elsa continua a sentire tutto il tempo non è altro che la voce della madre, rimasta intrappolata nell'acqua. In che senso?, vi starete chiedendo. Bene, preparatevi. Olaf, durante i suoi deliri, continuava a ripetere che "l'acqua ha memoria". La memoria dell'acqua è una teoria pseudoscientifica che sostiene che l'acqua conservi la memoria di ciò che ha toccato in passato, e su cui si basa anche il principio dell'omeopatia. E su questa teoria si basa anche la magia di Ahtohallan, che conserva la memoria passata attraverso le statue di ghiaccio.

 

Lo so, la confusione è in agguato, ma ancora non ho finito, perciò pazientate ancora un pochino, ci siamo quasi. Ad Ahtohallan, per l'appunto, Elsa scopre che:

1) Grazie al "sacrificio" della madre, Elsa ha i poteri.

2) Suo nonno era veramente una persona orribile, perché fu proprio lui a tradire il capovilaggio dei Northuldra, colpendolo alle spalle. 

Però vorrei soffermarmi un secondo sul "sacrificio" della Regina Iduna. Ha salvato il suo nemico, si è nascosta nel carretto ed è andata ad Arendelle, dove poi in seguito ha sposato Agnarr, diventando Regina. Perdonatemi, dove sta il sacrificio? Ah, non c'è, avete detto... No, perché pensavo che mi fosse preso un'ictus durante parte del film. 

Purtroppo, però, a parte il vestito figo, la presa in coscienza che lei è il quinto elemento, e l'esser riuscita a dominare anche l'elemento dell'acqua - in una sequenza spettacolare, dico davvero. Era così pulita da farmi venire letteralmente i brividi - la nostra Elsa rimane congelata. Ma non preoccupatevi, perché poco prima di finire come un polaretto, riesce a lanciare i suoi poteri da Anna, grazie al gps incorporato (perché non ho trovato un'alternativa più plausibile). 

Olaf subisce l'effetto dello schiocco di Thanos e si dissolve nel vento. Anna Holmes (perché certi ragionamenti degni di Sherlock) riesce a decifrare dalle statue come sia andata la vera storia tra Arendel e i Northuldra, così mette in atto il piano di distruggere la diga per riparare al danno causato dal suo avo. Così, grazie all'aiuto di Kristoff e dei giganti di montagna, che distruggono la diga, il torto è stato riparato, Elsa si scongela e con il suo cavallo acquatico galoppa fino ad Arendelle per bloccare il corso dell'acqua che altrimenti l'avrebbe innonandata come Atlantis.

Quel che è bene, finisce bene. Elsa torna da Anna, Olaf viene ricreato con gli stessi identici ricordi (grazie alla memoria dell'acqua, ricordiamolo), e finalmente Kristoff riesce a fare la proposta di matrimonio ad Anna. Il colpo di scena finale,  che ci ha fatto rimanere in sala senza parole, ma che si poteva prevedere anche da subito, è l'abdicazione di Elsa per passare la corona a sua sorella. Spettacolare, perché l'ex Regina di Arendelle va a ritirarsi con il popolo dei Norhuldra, vivendo finalmente una vita serena.


CONSIDERAZIONI FINALI

Nonostante i buchi di trama molto profondi, a livello visivo è veramente fatto bene. Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Sono uscita dalla sala con più dubbi di prima, però ho scritto subito alla mia costumista di fiducia e le ho commissionato l'abito di Elsa versione dominatrice di cavalli acquatici per la prossima fiera, quindi evidentemente mi è piaciuto a tal punto da essere ricordato. Il viaggio dell'eroe non si è percepito, così come mancava un vero e proprio cattivo. Gli antagonisti della storia, in questo caso, erano gli spiriti infuriati con Arendelle ed Elsa era l'unica che poteva porre fine alla loro ira. Però, nonostante i chiari riferimenti a "la regina delle nevi" di Hans Christian Andersen da cui è chiaramente e liberamente ispirato, vi sono anche richiami alla mitologia scandinava, norrena e alla filosofia greca. Anna è la chiave, l'eroina della storia (ancora una volta) e proprio come nei miti dell'antica Grecia, erano i mortali gli eroi della storia, non le divinità.

VOTAZIONE

SCENEGGIATURA: 6/10
TRAMA: 4/10 
EFFETTI SPECIALI: 10/10
CANZONI: 8/10 (tutta colpa della canzone di Kristoff)

VOTO COMPLESSIVO: 7/10

domenica 29 aprile 2018

RECENSIONE AVENGERS INFINITY WAR PARTE 1

(Anche se il titolo più appropriato sarebbe stato: 10 anni che aspetto questo film, ma era meglio non guardarlo)

 

 


TRAILER


RECENSIONE NO SPOILER


Angioletti,

A distanza di ben un anno e mezzo, ho deciso di tornare a scrivere una recensione. Il motivo è  semplice: Infinity War merita il mio tempo. Nel corso di questo  anno, sono successe molte cose che mi hanno portato a non recensire più nulla (se non singoli episodi di serie TV su TV Show Time), ma a parte quello niente di che. Il 25 aprile sono stata alla proiezione della nuova pellicola Marvel: Avengers Infinity War. Premetto che dividerò la recensione in due parti: la parte no spoilers (ossia questa) e quella spoiler - tranquilli, troverete la scritta grande quanto una casa.
Ora che ho fatto le dovute premesse, possiamo passare alla recensione del film. Premetto che sono ancora sconvolta, perché sono successe un sacco di cose in questo film che lasciano lo spettatore letteralmente senza parole. A parte la serie di scene comiche che ti fanno strappare la risata anche quando ti stai ancora asciugando le lacrime in quanto assisti a scene che ti fanno rimanere letteralmente senza parole. Questo però non infica sulla parte drammatica. Proprio grazie a questo mélange tutto sembra facile, a tratti scontato (visti i personaggi coinvolti); ma invece si rivela essere estremamente complicato. Non c'è stato molto tempo per approfondire psicologicamente i personaggi, ma questo poco importa perché per quello esistono i film individuali. Qui, effettivamente, non ci interessa della loro psicologia, bensì di come (e passatemi il termine) spaccheranno il culo a Thanos, tra l'altro interpretato da un fenomenale Josh Brolin - che, devo ammettere, mi è piaciuto più di tutti. Per tutto il film, Thanos vive un conflitto interiore che manifesta sotto forma di etica morale, ma non egoista. Thanos non è un villain come gli altri. Qui non si parla di bene contro male, ma di come debba essere la società. Il personaggio di Thanos si porta avanti i suoi drammi per tutto il tempo del film, ha una propria personalità e, come un essere umano, delle esitazioni che mi hanno colpita.
Tutti gli Avengers hanno uno spazio equo - che letto sulla sceneggiatura - ma risulta breve, in cui devono dare il massimo, il 1000%; in cui giocano le proprie partite nella trama. Anche se il protagonista indiscusso nel film è proprio il nostro nemico Thanos.
La trama, seppur semplice da spiegare, si ritrova ad essere un concentrato di emozioni. Si potrebbe definire il cross-over per eccellenza. Ci sono un sacco di eroi, con tante vicende da sviscerare che - giustamente - pretendono attenzione. La posta in gioco non è alta, ma titanica!


LA GUERRA INFINITA

ALLERTA SPOILER

La pellicola si apre con Thor (Chris Hemsworth) e Loki (Tom Hiddleston) che si sono scontrati con Thanos, e dopo aver provato ad opporre resistenza, questi riesce ad appropriarsi della seconda gemma dell'infinito, la gemma dello spazio custodita proprio da Loki. [NOTA: lui era già in possesso della gemma della realtà, rubata al Collezionista]. Nell'esatto momento in cui pensiamo che il dio degli inganni stia, per l'appunto, tradire per l'ennesima volta il fratellastro, ecco che ci sorprende e si sacrifica per lui. Sono i primi 5 minuti di film ed io ero già sconvolta. Non vi nascondo che il magone per la morte di Loki lo porterò per un bel po' di tempo. Però, santo cielo, era chiedere troppo sprecare un minuto in più per il povero Loki? Okay che non è un Vendicatore, ma a parer mio, si meritava un po' più di spazio all'interno della pellicola. 


Insieme ai due dei, c'è anche l'amatissimo Hulk (Mark Ruffalo) che le prende di sana pianta da Thanos, ma svia all'esplosione grazie all'aiuto di Heimdall (Idris Elba) e viene scaraventato sulla Terra, atterrando nel quartier generale di Doctor Strange (Benedict Cumberbatch). Anche se doc non ha proprio preso benissimo la distruzione della scalinata (che puntualmente vengono rotte almeno una volta a film), decide di aiutare l'omone verde - intanto tornato Bruce - e vanno a far visita a Tony Stark (Robert Downey Jr.). 
Peter Parker avverte il pericolo e SBAM si precipita da loro.


Insieme a Spider-Man (Tom Holland) si trovano a scontrarsi con Thanos e la sua astronave atterrata sulla Terra. L'obbiettivo? La gemma del tempo, custodita nel ciondolo di Strange. Sebbene riescano a liberarsi - temporaneamente - di Thanos, Doctor Strange viene rapito dal suo scagnozzo.


Fortunatamente Iron Man e Spider-Man riescono a salvarlo, uccidono lo scagnognozzo, gli rubano l'astronave e volano verso Titano! E Tony riesce a trovare anche il tempo di nominare Peter Avenger, piango *-*

 
Intanto, in Scozia, Visione e Scarlet Witch, interpretati rispettivamente da Paul Bettany ed Elizabeth Olsen, se la stanno spassando allegramente. Vorrei aggiungere un mio parere, a riguardo, e ossia farvi notare quanta chimica ci sia tra i due. Se avete visto il film - oppure no, ma avete deciso di spoilerarvelo - mi capirete molto bene. Le loro scene erano quelle che aspettavo di vedere, solo per gustarmi il magnifico lavoro che c'era dietro la costruzione dei loro antefatti. Ma adesso torniamo alla storia, stavo dicendo, i due vengono attaccati dai scagnozzi di Thanos chiamati per l'appunto L'ordine nero, anche se a me piace chiamarla "la combriccola dell'infinito". (Già il nome è tutto un programma, se mettiamo anche il fatto che quando vengono uccisi rilasciano il sangue blu, mi sono venuti in mente i puffi *-*). Fortunatamente, in loro soccorso, vengono niente popò di meno che Captain my only love America (ossia Chris filetto di manzo Evans) e Vedova Nera (Scarlett Johansson) che - a parte avere un pessimo taglio di capelli e una tinta stinta - riescono comunque a riempire di calci nelle belotas quei cattivoni e riescono a salvare letteralmente la testa di Visione - in quanto custodisce la gemma della mente sulla fronte. [NOTA: se la gemma gliela dovessero staccare, andrebbe in cortocircuito].



Ci spostiamo nella Galassia, dove i Guardiani capitanati da Star-Lord (Chris Pratt), hanno un amichevole faccia a faccia con lo zio del tuono, Thor. [Praticamente gli va a sbattere sul parabrezza dell'astronave].



Dopo un'amichevolissimo scambio di battute, contrassegnati dal chi è più sexy tra Emsworth e Pratt, i guardiani decidono di separarsi. Thor, Groot e Rocket (Bradley Cooper) partono per il pianeta di Nidavellir dove Thor si fa costruire l'ascia contenente anche il Bifrost, mentre Gamora (Zoe Saldana), Drax (Dave Bautista) e Mantis (Pom Klementieff) approdano su Titano - il pianeta dove nacque Thanos. Ma lì, ci sono anche il dottore strano, l'uomo ragno e l'uomo di ferro, che dopo avergliele suonate capiscono che stanno dalla stessa parte.


Finalmente ci spostiamo in Wakanda - dal nostro King T'Challa (Chadwik Boseman) - e qui era partito il coro nella sala "WAKANDA PER SEMPRE". E stavamo urlando tutti fomentati, che bello. Se ci ripenso mi scendono le lacrime... non ce la faccio *sig, sig*.


Come già sappiamo, per chi avesse visto Black Panther (anche se un amico l'ha rinominato ingiustamente Pantegana Negra), in Wakanda soggiora Soldato d'Inverno/Bucky (Sebastia Crush Stan) al quale viene donato un braccio metallico che servirebbe a spaccare culi (?), tanto è inutile ai fini della trama, perciò andiamo avanti. Qualche frame dopo, arrivano anche Wanda, Visione, Natasha e Steve che studiano un piano per togliere dalla capoccia di Visione la gemma, in modo tale che Scarlet possa distruggerla senza uccidere il suo ammmoooreee. Quanto sono romanticazzosi questi eroi! Con l'aiuto della sorellina di T'Challa, la principessa Nakya (Lupita Nyong'o) iniziano a lavorare sull'estrazione della gemma, ma vengono  messi ai ferri corti quando arriva l'ordine nero a fare macello. Anche se non ricordo esattamente come, arriva anche Bruce a Wakanda, ma siccome non riesce a trasformarsi in Hulk perché l'omone è spaventato a morte (difficile da credere ma vi giuro che è così), Bruce indossa un robot gigantesco stile Yattaman. Arriva anche Thor con la sua nuova ascia bifrost, e insieme a Groot e Rocket si unisce alla battaglia.


Ecco, da qui in poi il panico, ragazzi, il panico. Spero di narrare i fatti in ordine cronologico, altrimenti siamo nei pasticci. Thanos rivela a Gamora di essere il responsabile della morte di sua madre. E qui voglio aprire una parentesi sulle ragioni di Thanos. Il suo sogno è quello di salvare l'universo, in quanto - come narrato nei fumetti - il suo obbiettivo è quello di conquistare Morte. Come riuscirci? Ma proprio grazie alle 6 gemme. Divenuto reietto nel suo pianeta natale perché aveva predetto che si sarebbero estinti, si ripromise che ciò non accadesse mai più. Infatti, qualora dovesse riuscire a riunire tutte le gemme sul guanto, gli basterebbe letteralmente schioccare le dita per dimezzare la popolazione nell'universo. Idea folle, ma che funziona.  


Dopo un breve scrontro segnato da un'apparente vittoria dei guardiani e dei 3 avengers su Titano, in quanto si ritrovano a un passo dal togliere il guanto a Thanos, ma che per colpa di Star-Lord, non riescono a vincere (in quanto il beota inizia a prendere a pugni in faccia Thanos, che molto faticosamente la povera Mantis teneva a bada). Quindi, Thanos riesce a rapire Gamora, la porta sulla sua nuova astronave (che non si sa dove l'abbia presa), e minaccia di uccidere sua sorella Nebula (Karen Gillan), se non gli rivela la posizione della gemma dell'anima. Intanto vanno a rubare anche la gemma del potere, quella che nel primo film di Guardiani della Galassia avevano lasciato su Xandar. Dopo aver torturato a dovere la povera Nebula, Gamora porta Thanos su Vormir (dove è custodita la gemma dell'anima). E proprio lì, signori e signore, ecco che sbuca fuori lui:


Teschio Rosso, qui interpretato da Ross Marquand. Io ero sotto shok, per non sbagliare in quel momento scoppiai a ridere, insieme ai miei amici che erano rimasti basiti quanto me. E comunque, di tutte le teorie che avevamo tirato giù, non ne abbiamo azzeccata manco mezza. Si scopre che lui è il custode della gemma dell'anima e che per accedervi, Thanos deve sacrificare la cosa alla quale tiene di più. Guarda caso, scoppia a piangere e capisce che ama Gamora. Ma nonostante il suo amore per lei, decide lo stesso che la bambina che ha cresciuto come una figlia è sacrificabile e quindi... la getta giù dal crepaccio e muore. Thanos riesce a prendere la gemma dell'anima e così siamo a 4. Gli manca quella del tempo e quella della mente. 


Quando torna su Titano e rivela loro che Gamora è morta, inizia un'epico scontro che finisce con la quasi dipartita di Tony, lì il mio vicino di posto mi stava quasi per sgretolare la mano per quanto la stringeva forte. Insomma, siccome il dottore era andato avanti nel tempo e visto tutte le miliardesime possibilità di come potesse finire questa battaglia, consegna la sua gemma a Thanos in quanto "era l'unico modo". Questo mi ha fatto pensare che tutto quello che succederà d'ora in avanti è, secondo doc, una causa a quello che accadrà - ma che riusciranno comunque a vincere.
In Wakanda, T'Challa dona a Cap un nuovo scudo, molto cute, ma che in confronto al suo scudo originario non è poi niente di che. Questo perché i fratelli Russo, *che se mi ritrovo davanti strozzo* hanno pensato di seguire i fumetti e quindi l'alter ego di Capitan America ecco che sbuca fuori.



Arriva anche Thanos a Wakanda, e qui inizia la vera guerra. Dopo aver tentato - inutilmente - di estrapolare la gemma della mente da Visione, ecco che arriva Thanos a risolvere la situazione. Nonostante i nostri Vendicatori provino a contrastarlo, non ci riescono. Wanda, per non permettere a Thanos di completare la collezione, frantuma la gemma e con lei schioppa anche Visione. 

Ma Thanos è astuto, e quindi torna indietro nel tempo, riporta in vita Visione e gliela strappa dalla fronte, facendolo crepare una seconda volta. Mamma mia, sto tipo ha una sfiga non indifferente. Ora che finalmente è riuscito a riunire tutte le gemme, ecco che schiocca le dita e *puff* ecco che i personaggi principali si dimezzano. In ordine muoiono:
Soldato d'inverno
Groot, che si sbriciola sotto gli occhi in lacrime di Rocket. E qui ho inziato ad imprecare perché non è possibile che muoia anche qui.
Scarlet Witch, che si spera si sia rincongiunta con suo fratello e con l'amore della sua vita.
Black Panther
Drax.
Mantis
Star-Lord
Dottor Strange
E Spider-Man al quale hanno conservato una scena davvero commovente.


Ci siamo tutti commossi, chi più chi meno, in questa scena. Ma mi sono risollevata quando ho realizzato che l'uscita del nuovo Spider-Man Homecoming 2 inizierà qualche minuto dopo la fine di Avengers Infinity War. Per cui, un barlume di speranza che alcuni dei nostri amati super eroi possano tornare c'è. Speriamo bene. Per chi non avesse visto la scena dei titoli di coda, ecco cosa vi siete persi:
Gli abitanti sulla terra iniziano a dimezzarsi e con loro anche Nick Fury (Samuel L. Jackson), ma non prima di aver mandato un SOS a *rullo di tamburi* CAPITAN MARVEL.
Il film è previsto nelle sale a marzo 2019, quini in contemporanea ad Avengers 4.
Comunque, siccome che nel film non era presente Occhi di Falco, mi stavo chiedendo se non fosse schioppato anche lui. E Pepper? Che fine ha fatto anche lei? Spero che queste risposte ce le diano in Avengers 4, il cui titolo non è stato ancora rilasciato in quanto considerato spoiler del film.

VOTAZIONE

SCENEGGIATURA: 8/10
EFFETTI SPECIALI: 10/10
RECITAZIONE: 10/10
VOTO COMPLESSIVO: 9/10